Schunchenfletz gratinati
La ricchezza della pasta al forno nelle sue molteplici varianti è il nuovo tema per L'Italia del Piatto.
In Trentino-Alto Adige la tradizione della pasta è piuttosto recente, perché storicamente la nostra cucina è sempre stata caratterizzata da canederli, gnocchi e polenta. Non ci sono particolari notizie o testimonianze di pasta al forno nella cucina della nostra regione a parte quella del Gambero Rosso, poi ripresa in un giornale locale, che riporto integralmente:
"Quadretti di pasta conditi con pezzetti di prosciutto e abbondante burro e formaggio, disposti a strati in una teglia e fatti gratinare in forno: sono gli schunchenfletz, già documentati nel ricettario casalingo di Montel di fine Ottocento. Alla base, un impasto di uova e farina, tirato non troppo sottilmente e poi tagliato con la rotella tagliapasta, prima di essere ridotto in quadretti di piccole dimensioni. Nonostante i formati piccoli siano solitamente riservati a zuppe e minestre, gli schunchenfletz hanno trovato un felice completamento con la cottura al forno, in una sorta di timballo caldo solitamente consumato nei giorni di festa."
Ho preparato la pasta alternando gli strati con fettine di prosciutto, invece dei cubetti, aggiungendo un po' di aromi che nelle cucine contadine non mancavano mai. Ho deciso di servirli in sfiziose monoporzioni
Ringrazio Giovanna del suggerimento
Schunchenfletz gratinati
timo
Preparate la pasta fresca setacciate le farine, quindi aggiungete al centro le uova e un pizzico di sale ed iniziate ad amalgamare. L'impasto deve risultare liscio ed omogeneo, appena pronto copritelo e fate riposare per almeno mezz'ora.
Dopo il riposo stendete la pasta con il mattarello, o con la macchina della pasta, in una sfoglia non troppo sottile. Spolverate con un po' di semola e con una rotella tagliapasta create dei piccoli quadrettini.
In una pentola di acqua a bollore tuffate i quadrucci di pasta e cuocete per un paio di minuti, tenendoli al dente perché poi finiranno la cottura in forno
Poi scolateli e conditeli con del burro fuso e cubetti di puzzone di Moena. Poi distribuite la pasta a strati in ciotoline monoporzioni imburrate. Tra uno strato e l'altro mettete dei pezzetti di prosciutto e alcune foglie di timo e un pizzico di sedano in polvere (o sale di sedano)
Infornate le ciotoline a 200° C per circa 10-15 minuti, devono solo gratinare.
Poi servite e gustate.
Ciao Manu ero curiosissima di svelare il mistero di quel nome per me impronunciabile! Una deliziosa sorpresa :)
RispondiEliminaUn nome impronunciabile per un piatto strepitoso! Dev'essere squisito!
RispondiEliminaBaci,
Mary
Deve essere proprio buono questo tegamino. Immagino il sapore di questa pasta con quel tocco di segale.
RispondiEliminaMamma mia che bontà, deve essere irresistibile....
RispondiEliminaUna bontà unica come unico è il suo nome!
RispondiEliminaConosco la cucina altoatesina, buoni non li conoscevo. Buona giornata.
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