BRO BRUSÀ o Zuppa di farina abbrustolita
La ricchezza del nostro territorio e della nostra cucina trova origine nella cucina contadina e sono proprio "I piatti poveri di un tempo" i protagonisti del nuovo appuntamento de "L'Italia nel Piatto"
Il piatto povero del nostro passato non può che essere il Bro Brusà o Zuppa di farina abbrustolita presente in quasi tutte le nostre vallate.
Un piatto che ancora oggi ricorda i tempi in cui non c'era molto da mangiare e con poco si portava in tavola una zuppa che riscaldasse e facesse dimenticare la fame. Storicamente veniva preparata con l'acqua e solo quando si poteva veniva aggiunto il latte e più burro per rendere la zuppa più ricca.
Oggi il Bro Brusà è sicuramente più ricco e spesso viene accompagnato con crostini e qualche lamella di porcino, ma nelle sere d'inverno quando si prepara la mente corre a quel passato raccontato dai nonni, che non è così lontano dai giorni nostri e a cui dovremmo pensare un po' più frequentemente
BRO BRUSÀ
per 4 persone
100 g di farina 0
1 l di brodo di carne
100 ml di acqua tiepida
crostini di pane
lamelle di porcini
Setacciate la farina e mettetela in una padella riscaldata a fuoco lento e unta con una noce di burro. Mescolate la farina con un cucchiaio di legno e fatela tostare fino ad ottenere un composto farinoso dorato dal profumo piacevole non bruciato. Aggiungete il brodo caldo mescolando con una frusta per evitare la formazione di grumi (fregoloti). Aggiungete un po' d'acqua per regolarne la densità. Proseguite la cottura continuando a mescolare nello stesso verso, fino a quando otterrete una zuppa morbida, della densità desiderata.
Preparate dei crostini di pane per servire con la zuppa
Servite la zuppa con dei crostini di pane e qualche lamella di porcino
Ecco I Piatti Poveri di un tempo della nostra cucina
Valle d’Aosta: Frittata alpina “fritò de montagne”Piemonte: Torta Verde con riso e spinaci della nonna. Ricetta di Pasqua
Liguria: Sbira o zuppa di trippa
Lombardia: Minestra Mariconda
Trentino-Alto Adige: Bro Brusà o Zuppa di farina abbrustolita
Veneto: Zuppa di ortiche e aglio orsino
Emilia-Romagna: Le zavardone
Toscana: La sbroscia, zuppa antica della Versilia
Marche: I frascarelli
Umbria: Passato di fave - Ricetta con fava cottora dell'Amerino
Lazio: L’acquacotta alla viterbese
Abruzzo: La Pizza Scima abruzzese
Molise: Cicoria ricamata
Campania: Cardilli, pomodori e pane
Puglia: Capriata martinese
Basilicata: L'acquasale dei pastori: ricetta povera della cucina lucana
Calabria: Pani cu ‘u salaturi
Sicilia: Pasta alla Paolina
Sardegna: Minestra ‘e Merca
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Molto particolare questa ricetta, non ne avevo mai sentito parlare.
RispondiEliminaNon la conoscevo, ma veramente interessante, più povera di così, perfetta per il tema di oggi.
RispondiEliminaTantissimi Auguri di Buona Pasqua
Davvero povera ma comunque invitante! Buona Pasqua :)
RispondiEliminamai sentito parlare, certo che con due lamelle di porcino diventa anche molto attuale! bellissima proposta! Tanti cari auguri!
RispondiEliminaDavvero particolare questo piatto, non ne conoscevo affatto l'esistenza. Si vero, ricorda perfettamente i tempi in cui in cucina scarseggiavano cibi, e le famiglie si cimentavano in piatti semplicissimi, utilizzando quello che c'era. Mi piacerebbe molto provarlo questo piatto, mi incuriosisce molto.
RispondiEliminaL'ho assaggiata un paio di volte e mi è sempre piaciuta molto. Per me queste zuppe hanno un che di confortante nelle fredde sere invernali (ma anche in questi giorni di pasqua la temperatura, almeno qui da me, è freddina assai!) Buona Pasquetta
RispondiEliminaHai ragione dovremmo pensarci un po' di più a quanto tutto era più semplice prima, anche a tavola! Bella questa tua versione, che sapore con i porcini! un abbraccio
RispondiEliminaPiatto povero ma comFort food assicurato
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