Torta di Maroni del Corno di Nago per Aifb
La mia vera passione e conoscenza per le castagne, a parte i ricordi da ragazzina, è nata quando nel 2003 abbiamo deciso d'acquistare un castaneto abbandonato da anni con piante centenarie di maroni.
Oggi Aifb celebra la GN del Marone di Cuneo e la bravissima ambasciatrice Betulla Costantini ci saprà raccontare tutto su questo buonissimo marone
Il mio piccolo contributo è una buonissima torta di maroni, delicata e saporitissima, ma prima vi parlo un po' del castaneto e dei maroni del Corno di Nago.
Recuperare il castaneto ha richiesto anni di lavori estirpazione spine, potature, abbattimento piante ormai morte soffocate per mancanza di luce ed innesti, ma la costanza da sempre i suoi frutti e oggi l'abbandono è solo un lontano ricordo le foto però sono la nostra memoria
Oggi Aifb celebra la GN del Marone di Cuneo e la bravissima ambasciatrice Betulla Costantini ci saprà raccontare tutto su questo buonissimo marone
Il mio piccolo contributo è una buonissima torta di maroni, delicata e saporitissima, ma prima vi parlo un po' del castaneto e dei maroni del Corno di Nago.
Recuperare il castaneto ha richiesto anni di lavori estirpazione spine, potature, abbattimento piante ormai morte soffocate per mancanza di luce ed innesti, ma la costanza da sempre i suoi frutti e oggi l'abbandono è solo un lontano ricordo le foto però sono la nostra memoria
Il castagno (Castanea sativa) è una pianta maestosa alta 15-20 metri è sopratutto molto longeva può essere secolare, ma ha bisogno di molta luce per poter svilupparsi.
Per ringiovanire il castaneto sono stati fatti nuovi impianti, ma sopratutto sono stati fatti molti incalmi infatti il marrone è una qualità che si ottiene incalmando polloni di castagno
Gli incalmi possono essere a gemma (1) o a corona (2), si può anche notare come il riccio nasca dalla base dell'infiorescenza con cui il castagno viene impollinato (3)
Solo con la raccolta si saprà se il riccio è giunto a completa maturazione infatti moltissimi fattori possono comprometterne lo sviluppo, possiamo paragonarlo ad un uovo di Pasqua, finchè non si apre non se ne conosce il contenuto
Quest'anno l'estate piovosa aveva fatto ben sperare in un buon raccolto, ma un autunno strano ed arido lo ha compromesso, i maroni ci sono, ma il loro calibro è un po' piccolo, sono maroncini non maroni.
Solo con la raccolta si saprà se il riccio è giunto a completa maturazione infatti moltissimi fattori possono comprometterne lo sviluppo, possiamo paragonarlo ad un uovo di Pasqua, finchè non si apre non se ne conosce il contenuto
Ecco i ricci si stanno aprendo e incominciano a cadere i maroni
Quando i ricci iniziano ad aprirsi e i maroni incominciano a "sgranare", i ricci si aprono sulla pianta e incominciano a cadere i marroni ......appunto a sgranare, mi meraviglio sempre di quanto la natura si sappia rinnovare ogni anno
I maroni sono diversi dalle castagne e come si può vedere dalla foto non è impossibile imparare a riconoscerli
Quando i ricci iniziano ad aprirsi e i maroni incominciano a "sgranare", i ricci si aprono sulla pianta e incominciano a cadere i marroni ......appunto a sgranare, mi meraviglio sempre di quanto la natura si sappia rinnovare ogni anno
I maroni sono diversi dalle castagne e come si può vedere dalla foto non è impossibile imparare a riconoscerli
Il primo impatto è il colore diverso si può osservare come nel marone è molto più chiaro e striato, mentre è più scuro nella castagna
Un'altra particolarità del marrone rispetto alla castagna è la pellicola interna nel marrone non penetra nella polpa e quindi si stacca con facilità riuscendo a spellarla, mentre con la castagna non si riuscirebbe perchè la pellicola è profondamente inserita nel seme
grandissime 45 marroni per chilo
medie 60/70 marroni per chilo
piccole 90 marroni per chilo
"Castanicoltori del Trentino Alto Adige"
Torta di Maroni
600 gr maroni
250 gr zucchero
5 uova
2 cucchiai liquore al mandarino
Sbucciate i maroni e cuoceteli in acqua e poi passateli col passaverdura o schiacciapatate, nel frattempo prendete i cinque tuorli e con lo zucchero mescolateli a lungo fin a quando saranno ben montati.
A questo impasto aggiungete, mescolando accuratamente, la polpa di maroni e due cucchiai di liquore
Montate a neve gli albumi e poi aggiungeteli, mescolando delicatamente, all'impasto di uova e maroni.
Appena l'impasto è ben amalgamato mettetelo in una tortiera, imburrata o foderata con carta forno, e cuocetela in forno non troppo caldo 170°-180° per 35-40 minuti
Quando si sarà raffreddata spolverizzatela con zucchero a velo e gustatela, sentirete che delizia
Il marone del Corno di Nago è il mio contributo alla giornata del marone di Aifb
manu ma è una meraviglia! davvero interessante, devo proprio provarla! Grazie per questa bellissima ricoetta e grazie sempre di tutto
RispondiEliminaCara Manuela, Grazie di cuore per questo contributo ricco di spunti interessanti e coronato da una ricetta davvero golosa (mi incuriosisce il fatto che sia senza farina...e mi immagino una consistenza dipo soufflè)!Grazie davvero...in questa giornata siamo pochi ma buoni!
RispondiEliminaMeraviglia, con la farina di castagne faccio solo il castagnaccio e null'altro. L'occasione quindi di provare questa tua torta è benvenuta. E per inciso le castagne di Nago sono.... bbbuonissime!!!
RispondiEliminaCara Manuela, che bellissimo post ci regali, ricco di curiosità che s'intrecciano con la storia familiare. La torta, poi, è davvero splendida e la ricetta particolare: la segno con la speranza di riuscire a provarla presto con le castagne raccolte nei giorni scorsi. Ti farò sapere!
RispondiEliminaGrazie mille e buona giornata
wow! che leccornia!! la farò presto ;-)
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