Zuppa di trippe alla Trentina per Mtc53

La zuppa di trippe ci racconta di un passato a noi vicino ma quasi dimenticato, dove le vecchie osterie avevano sempre, sulla stufa un buon piatto di questa semplice zuppa per i "carador" e i viandanti che la potevano gustare prima d'affrontare la lunga via del ritorno.
In seguito negli an
ni sono nate le le trattorie dove non c'era un menù scritto, ma ti affidavi al menù del giorno e sapevi che nelle fredde sere d'inverno, dopo una giornata di lavoro saresti stato accolto dal sorriso del gestore e dalla sua buonissima zuppa di trippe sempre calda nell'angolo della stufa. Se ti trovavi a Riva fino a metà anni '80 sapevi che dal "Canarino" la zuppa di trippe non mancava mai e se finivi di lavorare tardi avresti avuto l'ultimo piatto di zuppa, ma la più gustosa perché era rimasta sul fuoco tutto il giorno. 

Un zuppa così non poteva mancare per Mtc53 dove Vittoria ci ha invitato a dare un giusto spazio a zuppe e minestroni

Zuppa di trippe alla trentina
Dosi per 4 persone
800gr trippa semicotta *
3 cipolle **
2 carote
2 patate medie
1 pezzetto di zucca
aglio 
2 cucchiai pane grattugiato
brodo circa 1 litro e mezzo
timo - origano - erba cipollina
sedano - prezzemolo
olio e burro
sale e pepe

pane raffermo a cubetti
grana grattugiato

Tagliare la trippa a listarelle (se la troviamo intera) di un paio di cm di larghezza.
Mettere la trippa in una pentola, coprire d'acqua aggiungere sedano e racchiusi in una retina gli aromi, erba cipollina, prezzemolo, origano, cuocere per un'ora circa.
Trascorsa l'ora scoliamo la trippa e teniamo a parte il brodo, eliminando gli aromi della retina e il sedano e lasciamo raffreddare un po'.
Tagliamo a piccoli cubetti le cipolle, mezzo spicchio d'aglio, le carote e le patate e le mettiamo ad imbiondire in una pentola dove avremmo messo un filo d'olio e un pezzettino di burro, dopo un paio di minuti aggiungiamo la trippa a listarelle e facciamo soffriggere molto delicatamente per 10-15 minuti. Attenzione non devono rosolare, ma solo sudare e permettere ai sapori d'amalgamarsi.
Quindi unire alla trippa il brodo che abbiamo messo da parte, in un po' di brodo sciogliere due cucchiai di pane grattugiato prima di aggiungerlo alla trippa. 
Aggiungere un po' di prezzemolo fresco, un po' di sale e pepe (non troppo lo regoleremo alla fine) e farla cuocere borbottando per un paio d'ore sulla stufa, quindi lasciarla al caldo fino ad ora di cena, regolare se serve con una macinata di pepe e sale.
Alla sera, prima di servirla preparare dei cubetti di pane raffermo che faremo leggermente tostare e poi ancora caldi spolveriamo con un po' di grana grattugiato.
Servire la zuppa calda accompagnata con i cubetti di pane al formaggio
Una zuppa che si scioglie in bocca e che riscalda, non solo i ricordi.

Nota
*La ricetta è con la trippa semicotta perchè qui è difficilissimo trovare quella fresca
** servono 3-4 cipolle per ogni chilo di trippa

Dopo l'orzetto questa è la mia seconda proposta per Mtc53
che mi ha fatto riscoprire minestroni e zuppe dimenticate

Commenti

  1. l'ho scritto nel post di Greta, che è stata la prima a sdoganare le trippe: anche se a me non piacciono, per questa sfida avrei preparato la sbira, che è la versione genovese di una minestra declinata un po' in tutte le parti d'Italia, con la voce più "scura" della parte del popolo a cui era destinata, di solito lavoratori addetti alle mansioni più pesanti. Tu ci porti in Trentino, con una versione che di nuovo non conosco, addolcita da tante verdure e da quel pane raffermo che voi soli sapete usare in modo così magistrale. L'ennesima interpretazione delle tue. Bravissima!

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    1. Cara Ale, anche non sono un'amante sfegatata della trippa, ma in questa minestra è deliziosa, dolce ed armoniosa con le verdure, deve essere cotta a lungo perchè deve veramente sciogliersi in bocca.
      Unico difetto talmente buona da essere finita in un attimo
      Un abbraccio

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  2. E non poteva mancare no la zuppa di trippa!
    Ad Alessandra non piace, ma a me si, da morire, anzi ho in programma di andarla a comprare domani dall'ultimo trippaio decente che è rimasto.
    In estate ce la pappiamo in insalata, ma ora una bella scodella fumante e poi il brodo/sughetto raccolto dal pane ........un sogno.

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    1. Cara Vitto, qui trippai decenti non ce ne sono più, ma a questa zuppa non rinuncio e ci inzuppo pure il pane
      grazie un bacio

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  3. Buonissima anche alla parmigiana

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